Cosa è Centola
Centola, in provincia di Salerno, è un borgo cilentano di circa 5 000 abitanti, immerso nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Sorge a circa 336 m sul livello del mare su un contrafforte tra i fiumi Lombro e Mingardo, alle pendici del Monte Rondinella.
Da un punto di vista turistico Centola non presenta attrazioni particolarmente rilevanti a parte l’incantevole scenario paesaggistico e ambientale che offre svariate possibilità di trekking e, sopratutto, la frazione Palinuro, località balneare fra le più frequentate di tutto il Cilento.
Brevi cenni storici
Il territorio di Centola è abitato fin dall’età del Ferro. In località San Paolo sono state portate alla luce necropoli risalenti al VI secolo a.C. e resti dell’antica Molpa, città distrutta dal generale bizantino Belisario nel 547 d.C. I superstiti fondarono il nuovo insediamento su livelli più elevati e sicuri, dando origine a Centola la cui denominazione, probabilmente, deriva da “cento fuggiaschi” (Centum Illuc). Subito dopo entrò sotto il dominio longobardo, per poi passare in successione a Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e, infine, Borboni.
Durante il medioevo il fulcro dell’abitato centolese divenne il borgo di San Severino di Centola, frazione medievale fondata tra X e XI secolo distante circa 8 km dall’attuale centro città. Il borgo prende il nome dalla potente famiglia normanna dei Sanseverino, che ne mantenne il dominio fino al XV secolo. Perse importanza con l’avvento delle armi da fuoco, venendo definitivamente abbandonato tra ottocento e novecento a causa della costruzione della ferrovia e del trasferimento della popolazione a valle.
Nel secolo XIX Centola partecipò alla rivolta del Cilento del 1828 e adottò il famoso Proclama di Palinuro. Il comune venne istituito nel 1861, subito dopo l’Unità d’Italia, per poi affrontare una forte emigrazione verso le Americhe.
Cosa vedere a Centola
Palinuro
Palinuro è la frazione più nota e turistica del comune di Centola, da cui dista circa 6 km. Sorge lungo il tratto costiero del Cilento, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, affacciata sul promontorio omonimo di Capo Palinuro.
Palinuro è un centro balneare rinomato a livello nazionale, famoso per le sue spiagge premiate con la Bandiera Blu, le spettacolari grotte marine, l’Arco Naturale e la vivace offerta turistica estiva. Mantiene però un’anima autentica, con piccole botteghe e paesaggi che alternano mare e macchia mediterranea.
Le spiagge
Palinuro è rinomata per le sue spiagge di sabbia dorata e acque limpide, tra le quali le più note: la Spiaggia Marinella vicino alla foce del Lambro, quella delle Saline estesa e adatta alle famiglie, e la Baia del Buon Dormire, raggiungibile solo via mare e perfetta per chi cerca tranquillità. La Spiaggia del Porto è ideale per famiglie e punto di partenza per le escursioni in barca verso le grotte marine mentre la Spiaggia Ficocella è facilmente raggiungibile dal centro.
Antiquarium di Palinuro
L’Antiquarium è facilmente raggiungibile dal centro di Palinuro a piedi. Situato nei pressi della spiaggia Ficocella, racconta la storia millenaria del territorio. I reperti provengono soprattutto dalle necropoli e dai santuari rinvenuti lungo il Capo e attestano i contatti tra le popolazioni indigene e i coloni greci. Palinuro, infatti, era un punto strategico sulle rotte del Mediterraneo.
Il museo è raccolto ma ben curato. I pannelli esplicativi, chiari e accessibili, rendono la visita adatta anche ai non esperti. Oltre alla visita, il sito offre una splendida vista sul porto e sul mare.
L’Antiquarium, ad ingresso gratuito, è aperto tutti i giorni escluso il lunedì (ad oggi risulta però temporaneamente chiuso). Gli orari di visita sono dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00 nei mesi estivi. Gli orari possono variare in bassa stagione.
Borgo medievale di San Severino di Centola
Arroccato su una rupe che domina la spettacolare Gola del Diavolo, San Severino di Centola è un antico villaggio medievale abbandonato. Le sue origini risalgono al X secolo, quando fu fondato come insediamento fortificato. Il borgo prende il nome dai Sanseverino, la potente famiglia che governò la zona fino al Quattrocento.
A partire dal XVII secolo, il paese iniziò a spopolarsi per cause sanitarie ed economiche. Il colpo finale arrivò con la costruzione della ferrovia, che spinse gli abitanti a scendere a valle. Dopo gli anni Settanta del Novecento, San Severino fu completamente abbandonato.
Oggi è una “ghost town” preservata con cura. L’associazione culturale “Il Borgo” si occupa della tutela del sito e organizza eventi che riportano vita tra le sue pietre. Qui ha sede anche un piccolo Museo dell’Emigrante Cilentano, testimonianza delle partenze verso le Americhe che hanno segnato la storia locale.
Il centro storico di Centola
Immerso tra le colline del Parco Nazionale del Cilento, Centola si sviluppa su una piccola altura, dove le case in pietra e i vicoli stretti raccontano secoli di storia. Il fulcro religioso e culturale del borgo è la Chiesa di San Nicola di Mira, costruita nel XVII secolo. A pochi passi dalla chiesa sorge il Palazzo Baronale Rinaldi, un tempo residenza di una nobile famiglia locale.
Trekking e natura
Il territorio di Centola / Palinuro è attraversato da diversi percorsi di trekking, adatti a ogni livello di esperienza.
Uno dei più suggestivi è il Sentiero della Primula, che attraversa le alture del Capo Palinuro. Da qui si gode una vista panoramica su tutto il Golfo di Policastro. Il percorso regala tratti immersi nella macchia mediterranea, profumata di mirto e rosmarino selvatico, grotte naturali e balconi affacciati sul blu.
Per chi ama la natura più selvaggia, la Gola del Mingardo è l’ideale. Un’escursione qui permette di esplorare canyon nascosti, ruscelli e ponti naturali. In primavera, il paesaggio si riempie di fioriture spontanee e farfalle.
Palinuro è anche punto di partenza per escursioni nel Parco Nazionale del Cilento, patrimonio UNESCO. Le guide locali offrono tour organizzati, anche con accompagnamento naturalistico, per scoprire piante, grotte e antichi insediamenti rupestri.
Escursioni
Dal porto turistico di Palinuro partono escursioni in gozzo verso le grotte e le calette nascoste. La Grotta Azzurra di Capo Palinuro è famosa per i riflessi turchesi che illuminano le pareti. Ma ci sono anche la Grotta del Sangue, la Grotta dei Monaci e quella del Presepe. Ogni cavità ha un nome evocativo e colori che sembrano dipinti. Tra tutte, molto particolare è Cala Fetente, famosa per i vapori sulfurei che rendono l’atmosfera unica.
Se ami il mare, puoi partecipare a tour in kayak, snorkeling o immersioni guidate tra fondali ricchi di vita e scogliere calcaree. Alcune uscite prevedono anche soste su spiagge raggiungibili solo via mare, come la Spiaggia del Buon Dormire, un angolo paradisiaco circondato da falesie verdi.
Infine, per un’esperienza davvero unica, molti scelgono un’escursione in barca al tramonto, con aperitivo a bordo e il sole che si tuffa nel mare.
Eventi
Uno degli appuntamenti più attesi è il Palinuro Music Festival, che si tiene tra luglio e agosto. La manifestazione ospita artisti italiani e internazionali, con concerti gratuiti in piazza e in riva al mare. I generi spaziano dal pop al jazz, fino alla musica etnica e alla canzone d’autore.
Tra gli eventi più originali c’è la Festa di Sant’Antonio del Porto, che si tiene il 25 settembre per commemorare un miracolo avvenuto il 25 settembre del 1949 quando, con l’aiuto del Santo, alcuni pescatori riuscirono a salvarsi nonostante il mare in tempesta. Fra gli eventi del programma spicca la sentita processione a mare.
Completano il calendario estivo spettacoli teatrali all’aperto, cinema sotto le stelle, escursioni guidate notturne e laboratori per bambini.
Enogastonomia
Il protagonista assoluto è l’olio extravergine d’oliva cilentano DOP, base di ogni ricetta locale. Profumato e dorato, viene usato a crudo o per lunghe cotture. I formaggi tipici sono un’eccellenza: il caciocavallo podolico, la ricotta fresca e la mozzarella nella mortella (presidio Slow Food), avvolta in foglie di mirto. Non mancano i salumi artigianali come la soppressata, il capocollo e la salsiccia paesana, preparati con metodi tradizionali e stagionatura lenta. Le conserve di pomodori, peperoni e melanzane sott’olio raccontano l’autosufficienza contadina di un tempo, oggi tornata di moda.
Tra i piatti tipici spiccano le lagane e ceci e la pizza cilentana con erbe di campo. Il pesce, soprattutto a Palinuro, è una presenza costante: alici marinate, totani e patate, fritture miste e zuppe di pesce sono imperdibili. Le alici di Menaica, presidio Slow Food, sono pescate con reti tradizionali e lavorate a mano: un’autentica delizia del Cilento marinaro. I dolci locali? Mustaccioli, fichi secchi al cioccolato, castagnacci e torta di grano: sapori semplici, ma intensi.
Il tutto si accompagna con vini cilentani come l’Aglianico, il Fiano e il Cilento Rosato DOC, perfetti con carni e pesce.